29-11-2014
Consorzio di Garanzia dell’Olio Extra Vergine di Oliva di Qualità: suggerimenti da seguire per produrre un olio extra vergine di alta qualità.
Il consorzio CEQ promuove e tutela la qualità dell’olio extravergine estendendone il concetto all’intero processo produttivo, dalla coltivazione alla commercializzazione e alla conservazione. L’obiettivo è di garantire al consumatore un prodotto di eccellenza sul piano analitico e sensoriale all’atto del consumo, ottenuto nel rispetto dell’ambiente. Consapevoli che la qualità nasce già dal campo, si propone un vademecum con i suggerimenti da seguire per produrre un olio extra vergine di alta qualità secondo razionali criteri di gestione dell’oliveto. 1) Effettuare la produzione di olive con criteri agronomici razionali in grado di prevenire danni ai frutti. 2) Preservare i frutti da disidratazione, congelamento, ferite dovute ad attacchi di mosca (Bactrocera oleae) e danni meccanici in genere. 3) Combinare più genotipi in modo da ottenere oli armonici per i diversi caratteri e che esaltino le prerogative delle singole varietà. 4) Preferire varietà tra loro interfertili ben adattate alle condizioni pedo-climatiche del luogo di coltivazione e in grado di fornire oli equilibrati, ricchi in acido oleico e composti fenolici e con note sensoriali ben assortite. 5) Scegliere forme di allevamento a chioma “libera”, che richiedono non oltre le 100 ore di manodopera/ha se la potatura è effettuata manualmente. Le chiome devono avere un alto rapporto tra superficie esposta e volume e non superare i 5 m di altezza. 6) Preferire alte densità di impianto, oltre 250 piante/ha, per ottenere la massima produttività. 7) Effettuare almeno l’inerbimento dell’interfilare. Iniziare l’inerbimento dal terzo - quarto anno dell’impianto, in modo da evitare rallentamenti nella crescita e ritardi nell’entrata in produzione. 8) Stimare il fabbisogno di elementi nutritivi dell’olivo tramite l’analisi del terreno, l’analisi fogliare o il calcolo delle asportazioni e delle perdite. 9) Effettuare la concimazione azotata all’entrata in produzione dell’olivo, con 2-3 interventi a partire dal germogliamento, preferendo la fertirrigazione o la concimazione fogliare. 10) Effettuare l’irrigazione in deficit idrico controllato somministrando solo il 30-70% dei volumi idrici richiesti per la piena irrigazione. 11) Distribuire l’acqua nell’oliveto con metodi localizzati, cioè in piccole quantità, a bassa pressione e in un ristretto volume di suolo. 12) Effettuare la raccolta tempestivamente, possibilmente con attrezzi agevolatori o a macchina. 13) Raccogliere le olive a valori corrispondenti alla pigmentazione della buccia per circa il 50% della superficie. 14) Conservare le olive in strati sottili, in ambienti asciutti e ventilati. 15) Non far passare più di 24 ore dalla raccolta alla frangitura. 16) Bactrocera oleae - mosca dell`olivo: quantificare e qualificare le infestazioni mediante campionamenti di almeno 100 olive/ha. Prelevarne casualmente una per pianta. In difesa convenzionale, intervenire con insetticidi esteri fosforici, se superata la soglia di 10-15% di presenza di uova e larve vive di prima e seconda età. In difesa biologica, se la superficie aziendale supera i 2 ha, ricorrere a strategie per la riduzione delle popolazioni di adulti, con l’impiego di un principio attivo insetticida di origine naturale solo su porzioni di chioma e sul 50% delle piante dell’oliveto. Intervenire alle prime catture di adulti, rilevabili con 2/3 trappole/ha. In aree olivicole a moderato rischio, contenere le infestazioni in difesa biologica con sostanze repellenti e/o anti-deponenti da distribuire sulla chioma, quali argille silicatiche come il caolino. Intervenire alle prime catture di adulti. 17) Stabilire il momento ottimale per l’eventuale trattamento della Tignola delle olive (Prays oleae) e della Margaronia (Palpita unionalis) dopo avere valutato il grado di infestazione delle parti vegetali interessate. In olivicoltura convenzionale intervenire con insetticidi sistemici o citotropici, in genere esteri fosforici, autorizzati all’impiego. Nel caso della Tignola delle olive intervenire contro la generazione carpofaga quando almeno il 15% delle olive sono attaccate. 18) Utilizzare insetticidi regolatori di crescita, come Buprofezin, per contenere gli stadi giovanili della Cocciniglia mezzo-grano di pepe (Saissetia oleae). Intervenire quando la densità di popolazione è superiore a 5-10 neanidi/foglia. In olivicoltura biologica, impiegare Bacillus thuringiensis per contenere significative infestazioni della generazione antofaga di Tignola delle olive e per limitare eventuali infestazioni di Margaronia, sia in vivaio che in campo. Impiegare oli minerali leggeri, in particolare olio bianco, contro gli stadi giovanili più precoci della Cocciniglia mezzo-grano di pepe. 19) Effettuare trattamenti preventivi alla fine dell’inverno e dopo le prime piogge autunnali con prodotti rameici, idrossidi o ossicloruri, per combattere, sia in olivicoltura integrata che biologica, la crittogama Occhio di pavone (Cycloconium oleaginum) e la diffusione della batteriosi Rogna dell’olivo (Pseudomonas siringae pv. savastanoi).
approfondimento:http://www.agrapress.it/