06-10-2014
1.500 piante per ettaro nell`olivicoltura superintensiva.
Il primo oliveto superintensivo, con più di 1500 piante/ha, è stato realizzato nel nord della Spagna nel 1994. Questo tipo di allevamento, basato sull`appoggio di filari verdi continui su controspalliere, si va oggi velocemente diffondendo. La precoce entrata in piena produzione a partire dal terzo anno, la raccolta integralmente meccanica e continuativa utilizzando le già collaudate vendemmiatrici-scavallatrici, le eccellenti condizioni dei frutti trasferibili immediatamente al frantoio, i ridotti costi di produzione, sono i principali elementi che hanno determinato il successo di questi impianti. Dalla Spagna si sono oggi diffusi in tutto il mondo ed in particolare in quei paesi emergenti che solo di recente hanno scoperto l`olivo. Si stima che la superficie mondiale già investita con i superintensivi superi i 100.000 ha, la metà dei quali in Spagna. Inizialmente si è utilizzata la varietà spagnola Arbequina. Il suo ridotto vigore, la precocità di inizio della produzione, la buona resa ed apprezzata qualità dell’olio (dolce, fruttato e poco piccante) contribuirono al successo immediato. Non tutte le varietà tradizionali si adattano al nuovo sistema di allevamento. Oggi le varietà più usate per il superintensivo sono l’Arbosana e la Koroneiki, oltre all`Arbequina. Nel 1991 l’Università di Cordoba, assieme all`Istituto Andaluso di Ricerca Agraria, hanno avviato un programma di miglioramento genetico per incrocio, allo scopo di ottenere nuove varietà di olivo idonee proprio agli impianti superintensivi. Nel 1999-2000, le prime quindici selezioni producevano valori in quantità di olive e resa in olio analoghe a quelle della Picual (la più importante varietà tradizionale di olivo spagnola). Furono impiantate in un campo sperimentale-dimostrativo e fra queste, nell`anno 2006, fu selezionata l`UCO-I 8-7 (ossia PicualxArbequina), dotata di caratteristiche di vigore, portamento, produttività e caratteri dell’olio migliori rispetto alla stessa Arbequina. Nel 2008 la selezione è stata registrata e brevettata con la denominazione Sikitita. In quello stesso anno è stato diffuso il materiale per la propagazione e nel 2009-2010 si sono realizzate le prime nuove piantagioni.