10-11-2014
Dati EURISPES: in nero il 32% del lavoro in agricoltura.
Lavoro sempre più «sommerso» in agricoltura. Nei primi sei mesi del 2014 risulta infatti in nero o irregolare il 32 % dell`occupazione. I dati emergono da un`indagine presentata pochi giorni fa dall`Eurispes al V congresso del sindacato Uila-Uil. Si tratta di un trend in crescita progressiva: dal 27,5% del 2011 all`attuale 32 %. Il fenomeno è accentuato al Sud, dove lo studio evidenzia il «caso Puglia» con la metà delle aziende ispezionate in nero (e punte del 70% nel Salento). Ma non va meglio in Calabria e Campania, dove il tasso di lavoratori irregolari supera il 25 per cento. Una situazione favorita anche dalla particolarità del lavoro agricolo (all`80% a tempo determinato) e dall`aumento della manodopera salariata passata, in 10 anni, dal 14 a oltre il 24 per cento. Lo studio evidenzia anche i casi di vera schiavitù con operai che incassano una paga di 1,60 euro all`ora, 20 euro spesso per un`occupazione di 12 ore. A tutto vantaggio dei “caporali” che, per il loro servizi di “mediazione”, sono remunerati con il 60% del salario giornaliero dei lavoratori. A pagare è comunque l`intera collettività: il mancato gettito fiscale costa infatti 600 milioni l`anno. Il lavoro nero rappresenta un`altra faccia della criminalità che sta trovando nei campi terreno sempre più fertile. L`agricoltura, come l`edilizia, infatti è un settore dove è diffuso il falso auto-impiego. E sulla gestione della manodopera stagionale la criminalità allunga i suoi tentacoli. Caporalato, accaparramento dei terreni agricoli, sfruttamento dei clandestini, truffe a danno della Ue, intermediazione dei prodotti, trasporto e stoccaggio, investimento nei centri commerciali sono «passaggi» di quella filiera malavitosa meglio conosciuta come “agromafia” che macina affari per 14 miliardi (12,5 miliardi solo due anni fa). Dalla Uila è stata lanciata una proposta unitaria con Fai Cisl e Flai Cgil per contrastare l`intermediazione illecita e l`impiego illegale della manodopera in agricoltura e favorire un migliore e più trasparente incontro tra domanda e offerta.